giovedì 28 maggio 2020

Filippo Simeoni perdona pubblicamente Lance Armstrong per il brutto episodio del 2004. Per Simeoni quello fu un periodo terribile

Il ciclismo del periodo di Lance Armstrong è ancora sotto la lente di ingrandimento.



Dopo le dichiarazioni del ciclista americano di aver iniziato a fare uso di sostanze dopanti già a 21 anni e che queste potrebbero aver avuto una stretta correlazione con la comparsa del cancro, in questi giorni tocca a Filippo Simeoni rievocare tristi episodi legati al suo rapporto con Armstrong.

Il ciclista italiano nel 2004 aveva testimoniato contro il dottor Michele Ferrari accusato di utilizzare sugli atleti eritropoietina e testosterone, nello stesso anno durante il Tour de France Armstrong per "punirlo" lo aveva minacciato impedendogli di fare una fuga.
Solo nel 2013 Armstrong volle incontrare Simeoni per scusarsi e in questi giorni durante la prima puntata di Lance, il documentario sulla sua carriera sportiva, torna sull'episodio facendo un mea culpa.

Simeoni solo ora si è sentito pronto a rendere pubbliche le scuse di Armstrong, anzi la decisione è stata presa dopo un intervista con Gianni Mura, fu proprio il noto giornalista a consigliare a Simeoni di dare rilevanza la notizia, avere il coraggio di chiedere scusa non è da tutti.
Dopo la morte di Mura Simeoni ripensò a quelle parole e convinto anche della sincerità dell'americano si è deciso a raccontare l'episodio.

Dalle scuse del 2013 i due ciclisti non si sono più incontrati, a Simoni è rimasta anche un altra curiosità relativa a quel difficile periodo, al Giro d'Italia del 2009 Armstrong fu invitato con tutti gli onori, mentre Simeoni campione d'Italia in carica con la sua squadra no. Forse un veto imposto dall'americano?
Un dubbio che ancora gira nella mente di Simeoni.

Simeoni ora gestisce un bar a Sezze, il suo legame con il ciclismo rimane per una squadra giovanile a cui fa da sponsor.
In una intervista a La Repubblica alla domanda se il ciclismo sia oggi migliore di quello che aveva lasciato, Simeoni risponde così : "Gli anni in cui ho corso io sono stati terribili. Ho sempre pensato che ci sarebbero voluti decenni per sradicare il doping. E' stato fatto tanto e sono convinto che il ciclismo sia molto più pulito. Ma puoi essere smentito e questo vale ora come allora. "



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