venerdì 10 aprile 2020

105 morti fra i medici. 28 fra gli infermieri. I dati tragici di chi lavora in prima linea per l'emergenza Coronavirus

Il Coronavirus ha cambiato radicalmente le nostre vite.
Le ristrettezze determinate dalle limitazioni di spostamento, le difficoltà economiche, la malattia, la preoccupazione per un parente o amico malato, il dolore per la morte di qualcuno a noi vicino. Tutti aspetti che ci accompagnano da circa un mese, forse qualcosa in più.

Nella giornata, quella di ieri, in cui circola la voce del possibile prolungamento del lockdown fino al 3 maggio con la possibilità di allentare la morsa delle restrizioni per qualche attività, si registrano ancora numerosissime vittime da Covid19. Oltre 600 solo ieri, 18279 complessive (dato Ministero della Salute) ed anche il superamento dei 100 medici morti. 105 per la precisione; tra questi anche Nabil Chrabie che lavorava presso la Clinica Città di Alessandria, deceduto ieri.

L'immagine proposta dall'Ansa è eloquente e per una volta i  numeri lasciano spazio a volti e nomi, quelli che per ragioni di privacy spesso non sono trapelati.

28 sarebbero gli infermieri deceduti. Il personale sanitario in questo periodo ha più volte espresso il pensiero del "non siamo eroi", ma l'esposizione così alta al rischio di contagio li rende per tutti noi professionisti speciali e fonte di grande ammirazione.






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