mercoledì 18 marzo 2020

Attività motoria all'aria aperta. In bicicletta, a piedi, per allenamento o svago. La querelle

Il consiglio in queste settimane è sempre e solo uno: le informazioni acquisitele dagli organi ufficiali!
Assistiamo a condivisioni senza controllo di audio e notizie senza fondamento o almeno senza un filtro critico. I siti istituzionali DEVONO necessariamente essere il faro in questo momento di emergenza nazionale e internazionale.

- L'immagine di copertina è solo dimostrativa ed è riferita al Giro dei Calanchi 2019. Castellania il tempio del ciclismo prestato per un giorno ai runner, il connubio perfetto -

Resta dunque un punto fermo il dove reperire le informazioni; è anche indubbio, come dichiarato dal Ministro Spadafora che la concessione dell'attività motoria con tutte le attenzioni e le precauzioni del caso, sia arrivata tramite il consiglio del Ministero della Salute. E' altresì vero che questa apertura verso il movimento ha creato due aspetti. La divisione di pensiero nel mondo dei runner, l'integralismo senza sfumature fra chi rivendica il diritto di poter correre e chi invece è contrario ed inneggia al #iorestoacasa senza se e senza ma. Purtroppo la difesa del proprio pensiero, come ahimè è consuetudine sui social network, è perseguita con scarso savoir faire e se vogliamo in  modo scomposto.

Certamente è una generalizzazione e ci sono i "democratici" o coloro che si astengono dal professare e diffondere la propria opinione; ma chi rispolvera le "Grida" manzoniane prevale sul confronto moderato.

Se si possa o non si possa correre e camminare è stato ampiamente trattato; così come in tante occasioni si è potuto riscontrare che le distanze di sicurezza e il richiamo al senso di responsabilità siano stati ampiamente disattesi.

Ieri anche il sito ufficiale del Ministero della Salute, molto attivo nel pubblicare aggiornamenti e delucidazioni ha creato qualche fraintendimento pubblicando due articoli; o meglio lanciandone uno al mattino e rivedendolo sostanzialmente nel tardo pomeriggio sulla questione dell'uso della bicicletta.

L'uso della bicicletta, divieti e limitazioni

Al link soprastante l'articolo con la modifica serale che prevede in particolare:

Non è giustificato l’utilizzo del mezzo per diletto o per allenamento oltre i confini del proprio territorio di domicilio, abitazione o residenza.

Due righe che spazzano via quanto era stato formulato poche ore prima e poi sparito:

È consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto anche in bicicletta, purché sia osservata una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro...In particolare, riguardo l'uso della bicicletta è consentito sia usarla come mezzo di trasporto negli spostamenti ammessi per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza, nonché per raggiungere i negozi di prima necessità, sia per praticare attività sportiva all'aperto.
Le condizioni a cui attenersi, come per tutti gli spostamenti consentiti, sono:
non spostarsi in gruppo
mantenere la distanza di sicurezza minima di 1 metro fra le persone.

C'è anche da dire che la Federazione Ciclistica Italiana agli albori dell'emergenza aveva invitato i suoi tesserati ad essere responsabili e in questo periodo di rimanere a casa ed evitare di allenarsi all'aria aperta come si legge dal sito di riferimento: Emergenza Coronavirus - L'invito della FCI a restare a casa

"Nel dubbio #iorestoacasa" è una frase che in questi giorni abbiamo letto spesso su più fronti. La raccomandazione è sempre la stessa e qui ci si rivolge ai camminatori e podisti. Uscire per l'attività motoria è possibile, NON è possibile ed è vietato creare assembramenti. Uscire di casa per lo stretto tempo necessario per le attività indispensabili non è una limitazione senza costrutto, ma una REALE necessità di fermare la propagazione del virus; un gesto semplice. Restare in casa per il bene comune. Non uscite a correre e camminare se non avete un luogo isolato dove poterlo fare in sicurezza. Leggete, studiate, guardate un film, insomma trovate il modo per uscirne migliori da questo periodo complicato.

Interessante anche il cosa si rischia pubblicato su La Gazzetta dello Sport. Daniele Barbone intervista un giudice del Tribunale di Roma che spiega le varie fattispecie in cui si può incorrere: Gazzetta: cosa si rischia, le sanzioni






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