martedì 27 agosto 2019

Un italiano sul tetto del mondo! Fabrizio Mori 20 anni fa campione del mondo

Una doppia grande ricorrenza nel 2019 per il livornese Fabrizio Mori ha compiuto 50 anni (28 giugno), ma soprattutto oggi 27 agosto 20 anni fa vinceva il titolo mondiale dei 400 hs nell'evento andaluso di Siviglia.

Lo ripeto spesso, la mia attività in quel periodo storico era il nuoto, la passione per lo sport in generale faceva sì che l'interesse fosse a 360°, Atletica Leggera compresa. Il ricordo di quella incredibile sera di 20 anni fa è vivo, stranamente non ricordo per l'argento di Edmonton due anni dopo. Il video con il commento del solito Bragagna è da brividi. Il risveglio con il finale al fulmicotone di Fabrizio Mori è da urlo, certamente una emozione che va rivissuta metro per metro.

Un passo indietro. La concorrenza era di valore assoluto e come diversamente potrebbe essere nell'evento che assegna i titoli mondiali? In gara il campione in carica, il francese Stephane Diagana, i big del momento Samuel Matete dello Zambia, il giamaicano Dinsdale Morgan, il cecoslovacco Jiri Muzik e due atleti che a partire dall'anno successivo saranno i dominatori della scena: il dominicano Felix Sanchez e l’americano Angelo Taylor, ma non sarà Siviglia il loro palcoscenico.

Tre giorni prima della finale, il 24 agosto, le batterie. Diagana in 48"55 fa registrare il miglior tempo, in 5 sotto i 49": Eronilde de Araujo, Torrance Zellner, Samuel Matete e Marcel Schelbert e Mori? Vince la 3^ serie in 49"07. Passaggio garantito, ma nulla faceva presagire una condizione di forma "mondiale".

Il giorno dopo le due semifinali. Nella 2^ l'azzurro che con il suo solito finale agguanta la 2^ posizione in 48"29, primo Diagana in 48'18", ma con una squalifica che arriva per Mori. Invasione di corsia il verdetto. Il reclamo della team Italia è considerato in modo favorevole, squalifica tolta, finale conquistata.

Il resto è storia e il video postato lascia a voi il piacere di rivivere quell'incredibile 27 agosto 1999.
Le ultime fasi, gli ultimi 40 metri ricordano quelli di Cova commentati da Rosi ai mondiali del 1983: la rimonta, il gas aperto con una velocità doppia rispetto ai rivali e l'enfasi della telecronaca sono un ricordo che deve essere rivissuto oggi e ogni qualvolta si voglia riassaporare quella grande impresa.

47"72 il crono per essere il più forte al mondo, per il record italiano e per la miglior prestazione stagionale mondiale. Due anni dopo a Edmonton nell'analoga manifestazione, stabilì il nuovo primato nazionale in 47"54 ma non bastò per battere il dominicano Felix Sanchex.

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