Proprio grazie alla boxe (nessun incontro, solo l'allenamento propedeutico) ho scoperto il piacere per la corsa, anche se il primo pettorale verrà spillato nel 2006, ma come dice Lucarelli:" Questa è un'altra storia".
Myke Tyson si diceva. Devastante, una macchina da guerra e di soldi per lui e per chi gravitava intorno al mondo Tyson. Le prime sveglie di notte per vedere un evento sportivo sono state proprio con lui, con quei match che duravano il tempo di un gong di un destro, un gancio o un montante dalla potenza devastante. La mia memoria difetta su più campi e su più fronti, ma la sua figura sul ring è ben impressa nella mia mente.
Chiaramente non mi sono mai identificato o avrei voluto essere come lui come invece in quel periodo storico sognavo di essere M.J. e Giorgio Lamberti. Troppo distante dal mio essere, non nascondo che mi faceva anche paura. L'atteggiamento di chi non ha paura di niente e nessuno, i muscoli poderosi a sostegno di una rabbia fuori da comune, ma come non si faceva ad essere affascinato da quell'uomo che sembrava nato per colpire duro?
La sua storia personale pre - during - post boxe è costellata di alti e bassi, una montagna russa più che dalle stelle alle stalle. Oggi torna d'attualità.
Alla Espn, la tv USA, ha dichiarato di aver eluso i controlli antidoping usando l'urina dei figli, la moglie gli sconsigliò di usare la sua per evitare che risultasse essere "incinto". Come faceva? Usava un pene finto in cui era contenuta l'urina "pulita". Pare che il trucco del pene finto sia stata una pratica usata nel passato. Ci stupiamo che i controlli siano stati leggeri o che l'uso del doping fosse una pratica comune? Certo che no, ma se a raccontarlo è Myke Tyson, anche se è lontano dal ring da 15 anni è sempre una notizia e per me l'occasione di rispolverare ricordi della adolescenza, quella delle sveglie in piena notte per i ko della macchina da guerra.
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