giovedì 15 agosto 2019

Bruno Canepa non ce l'ha fatta. Il vigile del fuoco - runner di Genova è mancato dopo un mese di lotta

L'Amore per la montagna ogni anno miete una serie impressionante di vittime.
Capita di anno in anno sempre più frequentemente di ricordare uno di noi che non è tornato da una escursione o una gita inseguendo la propria passione.

Il 12 luglio Giovanni Mantero (48 anni) e Bruno Canepa (54 anni) si trovavano sul Mont Maudit a quota 4465 mt sul versante francese del Monte Bianco. Cosa sia successo di preciso probabilmente non lo sapremo mai, sappiamo però che sono precipitati in un crepaccio. Giovanni è morto sul colpo, Bruno è deceduto ieri all'ospedale di Annecy dopo un mese dove ha lottato fino all'ultimo.

Questa la nuda cronaca. Subentra però l'empatia e qualche brivido per le parole di Maurizio Barzon. Prima però un passo indietro.

Giovanni e Bruno erano colleghi di lavoro e come succede talvolta, amici fuori dal turno di servizio, sì perchè loro erano Vigili del Fuoco a Genova nel distaccamento di Volpedo. La passione per l'alpinismo il trait d'union. Li immagino nei momenti di tranquillità in ufficio o sul mezzo di servizio chiacchierare e sognare le montagne che avrebbero affrontato nel fine settimana o l'estate successiva durante un turno invernale.

Quella passione li ha uniti anche nel momento più duro, più triste.

Bruno era anche un podista che nel racconto di Maurizio traspare quella leggerezza che dovrebbe essere propria di ogni runner, quella sensibilità che permette di vivere la corsa con il giusto peso. Un momento certamente agonistico ma soprattutto di svago.

Tesserato da oltre 20 anni negli ultimi due difendeva i colori del Rensen Sport Team

" Conoscevo Bruno dalle scuole superiori e già allora era fuori dal coro sempre sorridente e pronto ad ascoltare il prossimo. Divertente socievole attento a quel che succedeva intorno a lui"...

Dai tempi della scuole al mondo delle corse. " L'ho incontrato dopo tanti anni grazie alla corsa. L'ho ritrovato per nulla cambiato e sempre con quel suo sorriso contagioso. Mai una parola negativa verso altri. Prima delle gare mentre tutti eravamo intenti a prepararci con le nostre ansie diverse lui ci osservava e mi disse un giorno " Ma perché tutta  questa  tensione? Non capisco....pensate solo a correre e a divertirvi"

Ancora Maurizio nel ricordo dell'amico: "Sembrava prendere le cose con leggerezza, quasi come se ne avesse già capito il vero senso. Sono felice di aver avuto un amico come Bruno e la sua scomparsa lascia un gran vuoto in tutti noi. Ancora sabato che correvo verso Vesima speravo di incontrarlo e correre ancora con lui, invece non succederà più. Chi ha conosciuto Bruno è stato molto fortunato, di  persone così se ne vedono veramente poche. E' un momento triste per tutti noi".

Ieri 14 agosto era il giorno più triste per Genova, quello dell'anniversario del crollo del Ponte Morandi dove Bruno in veste di Vigile del Fuoco aveva prestato la sua opera, proprio ieri il suo commiato da Genova, dalla famiglia, dagli amici.

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