giovedì 4 luglio 2019

5 ischemie "non riconosciute". Lo spavento, la paura e il ritorno del sorriso. Maurizio Di Pietro si racconta

Il 26 giugno Maurizio Di Pietro che non presento tanto è conosciuto nel mondo dell'Atletica Leggera, scuote i suoi social amici con un post:


"Oggi viaggio a Torino con croce verde per esami alla testa, dopo aver avuto un ko tecnico. Nel pomeriggio arriveranno gli esiti ..ma siamo fiduciosi.. rimango scemo come prima...
Saluti Maurizio"

Le due foto postate sono in contrapposizione di tono. Una sorridente in viaggio e l'altra con il viso chiaramente preoccupato mentre si trova su un letto d'ospedale.




Cosa è successo? Quali saranno stati gli esiti degli esami a Torino? Le voci in questi giorni si rincorrono. Chi non ha confidenza con Maurizio chiede agli amici, in tanti chiedono anche a me. Io per pudore non lo chiamo. La questione "salute" non è proprio un argomento semplice da trattare, ma anche a Cuccaro alla Corsa delle Lanterne il "Fausto sai nulla di Di Pietro" mi spinge a farmi coraggio e a provare a sentire come sta e se ha voglia di raccontarsi.

La voce è quella di sempre. "Ti richiamo fra due minuti" mi dice. Poche parole e non sento particolari difficoltà. Un buon segno penso.

Puntuale come un metronomo in pista squilla il telefono.

Allora Maurizio. Come stai? Cosa è successo? (Non avrò poi modo di chiedere molto, è ricca la sua narrazione che mi inserirò solo per una miglior comprensione)

Ora sto meglio, ma lo spavento è stato grande. Ai primi di maggio ero alla festa di compleanno di Claudio Bottino (trail runner casalese) quando improvvisamente è iniziata a girarmi la testa, ho avuto una crisi di vomito importante, spossato sono finito a terra. Mia moglie mi porta in ospedale dove mi diagnosticano una forte congestione.

Ovviamente non finisce così. Nei giorni successivi la situazione precipita

Sì, ho passato una settimana a dormire 20 ore al giorno, non riuscivo a scrivere e facevo anche fatica a parlare. Non miglioravo e così sono tornato in Ospedale a Casale. Il neurologo ha considerato questa situazione come uno stress personale, mi ha prescritto degli antidepressivi. Io però non sono depresso! Amo quel che faccio e sono felice. Non potevo iniziare quella cura farmacologica.

Mi rivolgo ad un medico di Moncalvo che mi indirizza da una Dottoressa di Asti. Mi prescrive una risonanza alla testa e l'esito è preoccupante. Si vede una macchia scura. Non torno a casa, vengo subito ricoverato. L'indomani vengo accompagnato a Torino (la foto postata il 26 giugno) per una risonanza con contrasto.

La macchia è un grumo di sangue, mi dicono che ho subito in questo periodo 5 ischemie. Ho anche gareggiato un paio di volte. Mi dicono che non ha lasciato particolari segni o quanto meno le ripercussioni sono modeste in quanto sono uno sportivo, fossi stato una persona sedentaria sarebbe finita in altro modo.

Un primo step è raggiunto. Una diagnosi corretta. Quali sono stati i passi successivi?

Una serie di esami diversi per capire la causa, anche se inizialmente non si riusciva a comprendere l'origine. Una ecocardio però è stata risolutiva. Tecnicamente mi è stata riscontrata una Forame Ovale Pervio, in pratica ed in modo semplicistico, ho una parete forata fra l'atrio destro e quello sinistro per cui parte del sangue venoso entra in quello arterioso "sporcandolo". Questo travaso ha provocato delle ostruzioni alle arterie fino a provocare le 5 ischemie.

Ora? Qual è la procedura per una completa guarigione? Potrai tornare a correre?

Oggi (è uscito nel tardo pomeriggio) dopo 10 giorni di ricovero in ospedale ad Asti, torno a casa. A settembre però dovrò sottopormi ad un intervento per riparare quella parete. Gergalmente, così mi dicono, mi inseriranno un "ombrello" un qualcosa chiuso in origine che verrà aperto durante l'operazione per chiudere il foro. 

L'attività sportiva? Sì! Già da ora posso camminare e correre a bassi regimi e a febbraio andrò con Gianni Ravarino, Alex Zulian e Gabriele Astorino sul Kilimangiaro. Dopo l'operazione e dopo il recupero potrò tornare ad avere una vita sportiva normale, certo forse non mi posso permettere apnee, ma potrò correre come prima con i giusti tempi di ripresa

Ringrazio di cuore l'equipe medica in particolare la dottoressa Casali e la Dottoressa Tinebra

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