giovedì 14 febbraio 2019

"Si è tolto la bandana" e non ce n'era più per nessuno. Il triste 14 febbraio nel ricordo di Marco Pantani

San Valentino. In questi giorni ho pensato ad un post con le immagini divertenti che sono girate in questi giorni.
Qualcuna riferita alla corsa, altre sarcastiche come quelle di Antonio Schiena. L'avvicinarsi al 14 febbraio ha invece fatto riemergere il ricordo della morte, del suicidio di Marco Pantani.

Il pensiero allora passa a cosa rappresenti per me questa data. Due fatti diametralmente opposti con un peso specifico diverso.

Sorrido al pensiero del 14 febbraio 1996.

Ero in una palestra dove una persona al culmine di 3 giorni di concorso elencava i nomi e i cognomi di chi era vincitore e avrebbe iniziato una attività lavorativa a tempo indeterminato. Il famoso posto sicuro era stato conquistato. Sudavo fuori dal tempo, la percezione di "non stare nella pelle" di sapere l'esito, la stanchezza psicologica nella gioia al momento dell'esclamazione del mio nome. Fausto Deandrea. Non ho il ricordo del dopo. Ricordo la palestra fredda e poco accogliente che ora invece è una aula magna con tutti i confort. Ricordo le sensazioni, ma il dopo è un mistero. Avrò festeggiato? Come sarà proseguita la mia giornata dopo quella svolta personale epocale? Ahimè l'hard disk ha delle falle e il passato in tanto momenti è andato perso.

L'incredulità del 14 febbraio 2004

Ero in auto, la direzione non la ricordo. Ero però a Verbania, a Pallanza per la precisione. L'intrattenitore di Radio Deejay improvvisamente  cambia tono e annuncia la morte di Marco Pantani. Non era l'epoca delle fake news, non sapevo nemmeno che da lì a poco tempo i social avrebbero dettato il passo per l'informazione, ma pur non avendo motivo di dubitare della notizia non riuscivo a crederci. Non è possibile. Marco Pantani non può essere morto, non può essersi suicidato. La sua carriera si era conclusa in malomodo per le vicende note di cui in parte si è fatta chiarezza, ma all'epoca senza un pensiero basato su fatti concreti mi aspettavo un ritorno alle gare. A 34 anni era possibile, un'araba fenice e invece la sua vita si concludeva in una stanza d'albergo di Rimini. Era vero, Marco Pantani non c'era più. La voce di Adriano De Zan è quella, al pari di Rosi per Cova, per le imprese del pirata:



Eccolo là, il pirata si è tolto la bandana e noi lo vogliamo ricordare all'attacco delle salite del Tour e del Giro con quel gesto che era diventato il momento in cui tutti noi ci riposizionavamo sulla sedia e magari ci avvicinavamo un po' alla tv per avere l'attenzione giusta per le fasi finali della tappa. Momenti indimenticabili come quel 14 febbraio 2004.




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