mercoledì 3 ottobre 2018

Pablo Barnes e Virginia Oliveri sono la coppia Ultra per eccellenza! L'intervista dopo la Spartathlon 2018

Tra venerdì e sabato scorso ho seguito anche sul blog 3/4 della Spartathlon.
L'ultramaratona per eccellenza. Da Atene a Sparta senza soluzione di continuità per 246 km per rivivere le gesta di Filippide.

Osservati speciali su Bio Correndo Pablo Barnes e Virginia Oliveri, marito e moglie con l'ultra distanza incisa nel dna. Entrambi finisher. Pablo per la 4^ volta, Virginia per la 3. Con tutta probabilità un record difficilmente battibile: una coppia finisher per 3 edizioni! Straordinari.


Una chiacchierata con Pablo per sapere com'è andata è d'obbligo e la curiosità di sapere le sensazioni avute e qualche dettaglio è tanta.

Il telefono squilla. La voce è quella di sempre. Grintosa!

"Siamo tornati ieri, ma solo oggi siamo a casa ed è ora di sistemare le borse". Questo il post Spartathlon.

Entriamo subito nel vivo della conversazione.

Allora Pablo, che edizione è stata?

E' stata una edizione incredibile. Una pioggia allucinante, un vento tremendo. E' stata durissima. Soprattutto per Virginia. Si è scatenato un ciclone di primo grado quando avevo già finito e lei era ancora in gara. Prima della discesa finale ci sono state delle scene indimenticabili e ci sono dei video che lo dimostrano. Gli atleti che si abbracciavano per non essere portati via dal vento. Chi si riparava dietro alle macchine. Cartelli e oggetti che volavano. Hanno vissuto dei momenti di panico totale. Io mi sono trovato in mezzo ad un fiume rosso. Era l'acqua mista a fango oltre a un vento laterale fortissimo.

Devo essere sincero. Sabato ho visto al mattino la vittoria del giapponese e poi ho chiuso il live dovendo seguire sul campo gara la Run for Ail. Ho visto i tuoi post su FB, ma mi sono perso questa situazione al limite della sicurezza. Non era il caso di interrompere la gara per ragioni di sicurezza?

No, sono d'accordo con la scelta degli organizzatori di far continuare la gara. La Spartathlon va oltre al semplice concetto di corsa. E' un viaggio religioso. Tutto quello che succede nella Spartathlon non c'entrano gli organizzatori. Sono gli Dei che te li stanno mandando.

Pablo prosegue, è un "Freccia Rossa" anche nella narrazione

Questa gara è mitica perchè ha una storia che parte dagli antichi greci. L'annuncio che doveva portare Filippide da Atene a Sparta. Si corre proprio su quel percorso carico di significati. E' un viaggio nella storia, non è solo una gara. La Spartathlon è nata da degli inglesi che volevano vedere se era possibile correre da Atene a Sparta in 36 ore. Da quel momento e siamo arrivati alla 36^ edizione, è il punto di riferimento delle ultramaratone.

Si comprende cosa significhi per te esserci. Dal live si capisce che hai avuto una crisi tra il check point 43 e il 52, dal 148 al 172. Cosa è successo?

Ogni anno, sempre che non succeda qualcosa di particolare, a settembre ho un impegno. Correre da Atene a Sparta! La mia gara? Hai visto bene, ho avuto un momento di difficoltà. Mi sono trovato con i pantaloni bagnati, il vento freddo forte contro, ho sentito come le gambe congelate. Ho camminato tantissimo e mi addormentavo mentre camminavo. In quei 30 km ho perso 2 ore.

Poi però ti sei ripreso. Non hai più perso terreno.

Sì, ho visto un gruppo di atleti e ho avuto un moto d'orgoglio. E' uscito anche il sole e mi sono ripreso mantenendo la posizione.

E Pablo che fa una domanda a me. Lo sai qual è la difficoltà maggiore? Rispondo di no e...

Non sono nè i km, nè il caldo, nè la salita. Sono i cancelli orari. Nei primi 120 km sono stretti e se ti spremi lì diventa difficile arrivare in fondo. Fino a qualche tempo fa i ritiri erano anche del 50%. Ora c'è più preparazione ed anche il metodo di iscrizione fa sì che i migliori al mondo non debbano essere sorteggiati. I più forti specialisti dell'ultramaratona sono alla Spartathlon.

4 volte finisher. Quale edizione ricordi con più emozione?

Credo quella di due anni fa dove arrivai 11° in 27h04'. Certo che quella di quest'anno ce la ricorderemo tutti.

Finisher per la 4^ volte e per la 3^ volta consecutiva con tua moglie Virginia.

E' un'Emozione grande. Quest'anno però ero veramente preoccupato. Dopo il traguardo mi hanno portato in albergo. Per il ciclone il live era andato in tilt, non sapevo dove fosse e come stesse. Mi fido dell'assistenza degli organizzatori, ma ero comunque in pensiero e fino alle 8 non l'ho vista. Continuavo a guardare l'orologio, mi sono rilassato solo quando l'ho vista.

Un'ultima domanda a carattere generale. Il 2018 è l'anno dei Giapponesi. Record del mondo nella 100 km, 1° e 2° posto nel campionato mondiale della 100 km, 1° anche alla Spartathlon e tutto con atleti diversi. Qual è il loro segreto?

Non solo! Anche nella 24 h sono eccezionali. Non è solo il 2018 ad essere il loro anno. Il Giappone ha una lunga e importante tradizione nell'Ultra maratona. Hanno nella loro cultura la sofferenza e la sopportazione della fatica. Nelle condizioni difficili emergono. Guarda quel giapponese che a sorpresa quest'anno ha vinto la maratona (Boston). L'ha vinta sotto un diluvio incredibile. Loro sono così, nessuno è come loro.

Lo ringrazio e ci salutiamo con i convenevoli saltati all'inizio. Pablo e Virginia sono la coppia Ultra per eccellenza!

Per la cronaca i vincitori sono il giapponese Ishikawa Yoshihiko in 22h55'13" e l'atleta battente bandiera ungherese Maraz Zsuzsanna, 27h05'28". Per entrambi, coincidenza, è il 10° crono all time della manifestazione.

I crono dei due protagonisti di oggi:

Pablo: 29h34'24"
Virginia: 34h49'49"



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