giovedì 27 settembre 2018

Katia Figini domina l'Adamello Ultra Trail e ci racconta la sua gara perfetta!

Katia Figini ha vinto la 90 km dell'Adamello Ultra Trail. La notizia non è certo nella categoria "sul pezzo" visto che sono passati alcuni giorni dalla sua ennesima affermazione in una di quelle gare in cui la punta di diamante dell'Azalai si esprime al meglio.

Non fingo nemmeno di aver atteso il giorno del suo compleanno che è proprio oggi 26 settembre,(era ieri ma non sono riuscito a pubblicare), Bio Auguri in ritarto! Il volume di fuoco del blog inteso come pubblicazioni è così intenso che qualcosa resta indietro, ma una bella chiacchierata è lo spunto per celebrare la sua vittoria.

I complimenti per la vittoria sono d'obbligo e non si può che iniziare con un bravissima! Per entrare subito sul vivo. Alta Valle Camonica, Alta Val di Sole. Come mai la scelta di questo ambiente? C'è un motivo particolare?

Grazie! Diciamo che cercavo una gara senza discese troppo tecniche e l'Adamello Ultra Trail presenta un tracciato meno tecnico di quello che si può trovare in Val d'Aosta. L'unica discesa veramente tosta è giù dal Gallinera, la verità però è che è percorso durissimo. Non molla mai. Salite e discese impegnative con pendenze importanti. L'unica vera discesa tecnica però è quella detta.

Ho letto sui tuoi canali social che l'approccio alla gara non è stato proprio quello per vincere...

Sì, è vero. Sono partita con l'idea di finirla, ero più alla ricerca di conferme e avevo la consapevolezza di non avere nelle gambe certi dislivelli. Sulla linea di partenza ero tranquilla anche se gli organizzatori mi avevano battezzata fra le favorite. Ero davvero meno agguerrita rispetto ad altre volte e forse questo mi ha fatto sentire più libera di correre senza eccessivi pesi psicologici.

Il 7 ottobre è Gambera Trail! 16 - 8 km ISCRIZIONI ON LINE


90 km, che poi sono stati 84 con 5700 mt di D+. Non è stata una passeggiata. Momenti di crisi? Raccontaci la sfida al vertice.

Devo dire che è stata la gara perfetta. Sono partita al mio ritmo e l'ho tenuto fino alla fine, non ho mai avuto un momento di crisi. Cristiana Follador alla prima salita mi ha superato, ma non mi sono fatta tentare nel seguirla. L'ho lasciata andare e andava davvero forte. Ho corso invece fino a metà gara con Daniela Bonnet. Una bellissima persona. Le gare permettono anche incontri con uomini e donne che ti lasciano qualcosa. Dopo la metà, sempre mantenendo il mio ritmo senza alzare i regimi sono andata via. Da Edolo che si trova al 50° km circa, dicono che si faccia lì gara. 4 km di salite abbastanza toste ed ecco che mi sono ritrovata la Follador a tiro. Non me l'aspettavo. L'ho superata mantenendo il mio passo, senza strappare. In precedenza mi dicevano che avevo 12' di svantaggio. Negli ultimi 34 km, dopo averla raggiunta, ho guadagnato altri 31'.

Tattica di gara perfetta. Nessuno strappo. La regolarità ha premiato...

In una maratona devi stare attento al ritmo, se parti forte poi salti ed così anche negli ultra trail. Il rischio di saltare c'è sempre. Devo dire però che mi ha aiutato tantissimo provare il percorso nelle settimane precedenti. 20 km un giorno, 30 un altro ho scoperto le peculiarità di questo tracciato.

Diamo uno sguardo alla manifestazione nel suo insieme

A me è piaciuta molto. Nei rifugi c'era tanta gente a incitarti ed anche sul percorso, il live sulla pagina fb dell'evento con tante info e curiosità, hanno lavorato da grande e devo dire che meritavano più partecipanti.

Il tuo arrivo sul traguardo con lo striscione Ferrino dice che il progetto pro donne prosegue.

Certo che sì. Ci dovremmo incontrare nelle prossime settimane per organizzare qualcosa. Vorrei proporre una spedizione, un qualcosa che esca fuori dai canoni della gara. Questo è forse anche lo spirito della Ferrino. La scoperta di nuovi territori, insomma un'avventura per mettere l'accento sulle finalità che ci proponiamo.

I tuoi progetti nel breve periodo?

Ho l'intenzione di trasferirmi con il mio fidanzato per qualche mese sulle Dolomiti. Voglio lavorare su una tesi sulla fisiologia del recupero post 40 anni. Lo studio parte da un approccio diverso. Sci alpinismo per la preparazione invernale, attività in palestra e corsa ai minimi termini. Sarà certamente interessante come studio.

Un fiume in piena come sempre! In bocca al lupo





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