La dinamica fino al 25° con tanto di gesto di stizza di Mo Farah è stato raccontato qui.
Al 30° si spegne la luce dell'inglese. Gli ultimi passi, quelli prima del traguardo sono impietosi. Sua maestà è umano! Stringe i denti e si scompone, mai visto così sofferente. La Maratona è questo. Si sapeva che il passaggio 10000 - 42195 non sarebbe stato semplice, ma Sir Farah saprà certamente trovare gli equilibri per primeggiare.
Via libera al duo rimasto: Eliud Kipchoge - Kitata. Nel finale Kipchoge ha la gamba migliore e chiude solo e con le braccia alzate in 2h04'27", secondo Kitata in 2h05'00". Terzo Mo Farah in 2h06'32". Distante dal podio Bekele, 6° in 2h08'53"
Il passaggio in 61' è stato chiaramente causa di una seconda parte di gara meno briosa ed era forse nelle aspettative, anche se il record del mondo era davvero la scommessa a meno tasso di difficoltà pronosticabile alla vigilia. Le parole sono un fatto, la corsa, le dinamiche e la realizzazione un'altra.
Lo spettacolo è stato certamente grandioso, non fosse altro per il grande ritorno planetario alla Maratona e al nostro mondo in genere.
Tra le donne la Keitany cede il passo, partita per cercare l'impresa, ha pagato pegno con gli ultimi km davvero complicati. La rimonta della Cheruiyot è compiuta e vince la London Marathon 2018 in 2h18'31". Il record della Radcliffe resta un miraggio. Quanti anni serviranno per battere quel mostruoso 2h15'25"?!
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Il sito di riferimento: www.virginmoneylondonmarathon.com
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Faceva caldo pure a Londra. Kipchoge aveva un passo straordinario
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