lunedì 26 febbraio 2018

Le difficoltà dei campioni. Le rese dei Pro, più rumorose di quelle degli amatori

Siamo nell'epoca dell'apparenza dove il successo è l'unica strada percorribile. I personaggi per continuare ad essere tali hanno bisogno di essere invincibili.
Da qualche settimana però trovo interessante le parole di sconforto dei campioni, di quelli veri che mirano ad un obiettivo per continuare ad essere professionisti sulla cresta dell'onda e lo falliscono per i motivi più diversi. Le sconfitte dei grandi come insegnamento che non è facile neanche per loro che di sport vivono!

La delusione di Anna Hahner alla Maratona di Tokyo. Tutto è filato liscio, ma poi:

Sono delusa e molto triste.. la maratona di Tokyo per me è finita ancor prima di iniziare veramente. I dolori alla coscia erano troppo intensi. La preparazione in Nuova Zelanda è stata eccezionale e il meteo perfetto il giorno della gara. Non potevo e non volevo credere che non potevo correre la maratona a causa del dolore alla coscia.. eppure dopo soli 4 km ho dovuto arrendermi ai segnali del mio corpo. Non avevo chance. Non c’è stato nessun miracolo al momento dello sparo di partenza, adrenalina e competitività non mi hanno messo le ali [Anna aveva già lamentato i dolori al quadricipite destro nei giorni precedenti e nell’ultimo post aveva espresso la speranza che la situazione migliorasse il giorno della gara]. In questo momento non ho neppure le energie per riflettere sulle cause. Lo faremo nei prossimi giorni. E poi si continua..



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