Da qualche settimana però trovo interessante le parole di sconforto dei campioni, di quelli veri che mirano ad un obiettivo per continuare ad essere professionisti sulla cresta dell'onda e lo falliscono per i motivi più diversi. Le sconfitte dei grandi come insegnamento che non è facile neanche per loro che di sport vivono!
La delusione di Anna Hahner alla Maratona di Tokyo. Tutto è filato liscio, ma poi:
Sono delusa e molto triste.. la maratona di Tokyo per me è finita ancor prima di iniziare veramente. I dolori alla coscia erano troppo intensi. La preparazione in Nuova Zelanda è stata eccezionale e il meteo perfetto il giorno della gara. Non potevo e non volevo credere che non potevo correre la maratona a causa del dolore alla coscia.. eppure dopo soli 4 km ho dovuto arrendermi ai segnali del mio corpo. Non avevo chance. Non c’è stato nessun miracolo al momento dello sparo di partenza, adrenalina e competitività non mi hanno messo le ali [Anna aveva già lamentato i dolori al quadricipite destro nei giorni precedenti e nell’ultimo post aveva espresso la speranza che la situazione migliorasse il giorno della gara]. In questo momento non ho neppure le energie per riflettere sulle cause. Lo faremo nei prossimi giorni. E poi si continua..
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