Intanto il web si è scatenato per due fatti. Il primo per la telecronaca sulla Rai dove Bragagna&Co. hanno attaccato l'essere triatleta della Dossena e l'aver battezzato Doriana la Quaglia con tanto di cambio di canale con passaggio a Rai Sport o di aver tolto l'audio. L'altra è il Good Job. Quasi una esclamazione virale, quella che i maratoneti si sono sentiti urlare dalle persone assiepate al bordo delle strade. Good Job!
La stessa Dossena ha dichiarato di sentirsi una maratoneta ma è anche vero che la multidisciplina l'ha certamente aiutata ad uscire fuori dagli infortuni che in passato l'hanno tormentata. Il crono fatto registrare sulle strade della Grande Mela 2h29'39" è il secondo miglior crono 2017 dopo quello di Berlino della Bertone. Certo è che la bergamasca ha dalla sua l'età, ma anche un possibile futuro nella triplice importante. Cosa farà lo scopriremo solo nelle prossime settimane dopo aver metabolizzato la giornata di ieri.
La Liguria si è vestita a festa con Emma Quaglia. La dottoressa tifosa del Genoa e non della Sampdoria (guai a toccare la fede calcistica che i socialnaviganti si indignano) dopo la vittoria a Breno in 1h12'58" nella mezza di ottobre dove ha fatto registrare il suo secondo miglior crono, eccola sulle strade di New York sulla distanza doppia. Il suo PB è notevole: 2h28'15" (Torino 2012) e la Maratona di ieri non è certo una gara da tempo, ma quei km con il gruppo delle migliori ha fatto spelare le mani per gli applausi a tanti. Quella canotta gialla che spuntava era un toccasana. Due italiane a misurarsi con l'elite mondiale. 14^ assoluta in 2h34'10". Ben Fatto!
Non solo Dossena e Quaglia. Anche la 3^ fra le italiane si è piazzata nelle 30. Gloria Giudici è 28^ in 2h47'30" e per lei è personal best. Non mi dilungo sull'atleta allenata da Tito Tiberti perchè:
Galleria Fotografica a cura di Stefano Morselli
Foto di copertina Stefano Morselli/Podisti.net
Il negozio per i Podisti e non solo!
Autocarrozzeria a Casale Monferrato, l'attività di un Runner!




quei due ci capiscono una mazza, diciamolo
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