ENTRIAMO CORRENDO NEL 2016
Eccoci qui a cercare di
raccontare qualcosa di interessante o di nuovo. Ma non è sempre facile in un
periodo dell’anno nel quale le gare si fanno più rade e, qualche volta come
spesso accade, si mascherano da “non competitive” poi puntualmente presentate
con ordine di arrivo.
Ma non ci sembra questo il momento delle polemiche o
delle prese di posizione. Lasciamoci trasportare nel nuovo anno nella speranza
di continuare a correre e di avere gare “decenti” anche a casa nostra. Si preparano
anche i maratoneti alcuni dei quali hanno già da tempo “scaldato i motori”. Le
maratone di fine inverno/inizio primavera ci aspettano e per la loro
preparazione sono necessari sempre alcuni mesi, un paio per i più preparati
alle lunghe distanze ed almeno tre per chi ha nelle gambe poco più di 10 km. Ma la maratona è
sempre un’avventura affascinante, una gara con se stessi che, alla fine,
riserva sempre più gioie che dolori. Un’avventura che ha il suoi culmine in
quei “quasi” 200 metri
finali, in quel rettilineo di arrivo quando gli archi colorati si susseguono e
quando ci si prepara a tagliare il traguardo in modo “dignitoso” esaltando la
gioia e cercando di nascondere la fatica e a volte la delusione per un
risultato inferiore alle attese. Il telo che ci viene messo addosso, la
medaglia intorno al collo dalle mani gentili di qualche ragazza
dell’organizzazione che quasi sempre ci regala anche un sorriso sono il premio
finale per una fatica che spesso ci fa dire “è l’ultima” salvo poi ricrederci
subito dopo la doccia. In Gennaio riprendiamo dopo la gara di fine anno ad
Acqui e dopo qualche “grammo” accumulato con le feste. Ci aspettano i cross e
forse anche un poco di fango come contorno, ma sia cross che fango sono i veri
amici dei podisti perché servono a rinforzarci, servono a farci sentire leggeri
quando si torna sull’asfalto o in pista. Un anno in più per molti significa il
passaggio ad un’altra categoria, significa confrontarsi con atleti che sono più
“vecchi” di noi e lasciare indietro qualcuno di “forte” che negli anni passati
ci trovavamo sempre davanti. Un po’ di respiro per un anno o due e poi si
ridiventa “vecchi” si ricomincia a dire che quello che ci arriva davanti ha un
paio di anni di meno, è più fresco…E’ successo a tutti crediamo, è la logica
del tempo che passa e dei risultati che, nonostante gli sforzi, non sono più
quelli di qualche anno fa. Ma l’importante è continuare a correre, anzi
continuare a poterlo fare a dispetto degli anni e degli immancabili acciacchi
che ad essi si associano. E’ bello poter disporre del proprio fisico e delle
proprie forze, è bello porci degli obiettivi raggiungibili. Vedremo in questo
2016 che sta arrivando, le stesse facce di prima gli stessi encomiabili
Vassallo, Cravin, Moi, con le loro innumerevoli gare, le stesse “ragazze” che,
beate loro, non invecchiano mai ed arrivano sempre con un sorriso a tagliare il
traguardo per poi “mettersi in tiro” per la premiazione. Rivedremo tanti nostri
compagni di avventura, Maurone Nervi, la Graci, la “Lucianina” Ventura, Piero Garbarino (nella foto) che tornerà a correre, il Fabri Fasano con la sua inimitabile azione di corsa.
Rivedremo loro e tanti altri, quelli “della Solvay”, quelli “della Novese”,
quelli “della Cartotecnica”, quelli “dell’ATA”, della Branca, della C.Risso,
del Trionfo e tanti altri ancora di tante altre ottime società. Non so se
qualche volta vedremo Stellio che si prende una giusta “pausa” dopo tanti anni
e che speriamo di poter “supplire” nell’organizzazione i cui molteplici lati si
vedono solo ora che ci siamo assunti in prima persona alcuni dei suoi compiti.
Rivedremo anche Enrico Carminati che ancora resta “sul pezzo” in questo 2016 e
bisogna dargliene merito ed averne riconoscenza. Eccoci qui, ci siamo
nuovamente fatti trasportare più dai sentimenti che dalla ragione, più dal
cuore che dall’agonismo. Ma il Natale appena passato ci ha lasciato tutti più
buoni, credo, e dovrebbe anche averci portato, se non benessere del quale per
molti non si vede l’ombra, almeno della serenità e fiducia nel prossimo, nel nostro
prossimo almeno in ambito podistico che per fortuna è anni luce distante dagli
interessi della politica, dai personalismi e dalle bugiarde auto esaltazioni. La Befana che sta arrivando a
tutti questi dovrebbe portare una marea di carbone, ma la punizione sarebbe che
non dovrebbero poterlo bruciare per salvarci almeno un po’
dall’inquinamento…finito
Ciao Pier Marco Gallo
Nessun commento:
Posta un commento