giovedì 31 dicembre 2015

Un ispirato Pier Marco Gallo ne il suo "Grandangolo"

ENTRIAMO CORRENDO NEL 2016

Eccoci qui a cercare di raccontare qualcosa di interessante o di nuovo. Ma non è sempre facile in un periodo dell’anno nel quale le gare si fanno più rade e, qualche volta come spesso accade, si mascherano da “non competitive” poi puntualmente presentate con ordine di arrivo.
Ma non ci sembra questo il momento delle polemiche o delle prese di posizione. Lasciamoci trasportare nel nuovo anno nella speranza di continuare a correre e di avere gare “decenti” anche a casa nostra. Si preparano anche i maratoneti alcuni dei quali hanno già da tempo “scaldato i motori”. Le maratone di fine inverno/inizio primavera ci aspettano e per la loro preparazione sono necessari sempre alcuni mesi, un paio per i più preparati alle lunghe distanze ed almeno tre per chi ha nelle gambe poco più di 10 km. Ma la maratona è sempre un’avventura affascinante, una gara con se stessi che, alla fine, riserva sempre più gioie che dolori. Un’avventura che ha il suoi culmine in quei “quasi” 200 metri finali, in quel rettilineo di arrivo quando gli archi colorati si susseguono e quando ci si prepara a tagliare il traguardo in modo “dignitoso” esaltando la gioia e cercando di nascondere la fatica e a volte la delusione per un risultato inferiore alle attese. Il telo che ci viene messo addosso, la medaglia intorno al collo dalle mani gentili di qualche ragazza dell’organizzazione che quasi sempre ci regala anche un sorriso sono il premio finale per una fatica che spesso ci fa dire “è l’ultima” salvo poi ricrederci subito dopo la doccia. In Gennaio riprendiamo dopo la gara di fine anno ad Acqui e dopo qualche “grammo” accumulato con le feste. Ci aspettano i cross e forse anche un poco di fango come contorno, ma sia cross che fango sono i veri amici dei podisti perché servono a rinforzarci, servono a farci sentire leggeri quando si torna sull’asfalto o in pista. Un anno in più per molti significa il passaggio ad un’altra categoria, significa confrontarsi con atleti che sono più “vecchi” di noi e lasciare indietro qualcuno di “forte” che negli anni passati ci trovavamo sempre davanti. Un po’ di respiro per un anno o due e poi si ridiventa “vecchi” si ricomincia a dire che quello che ci arriva davanti ha un paio di anni di meno, è più fresco…E’ successo a tutti crediamo, è la logica del tempo che passa e dei risultati che, nonostante gli sforzi, non sono più quelli di qualche anno fa. Ma l’importante è continuare a correre, anzi continuare a poterlo fare a dispetto degli anni e degli immancabili acciacchi che ad essi si associano. E’ bello poter disporre del proprio fisico e delle proprie forze, è bello porci degli obiettivi raggiungibili. Vedremo in questo 2016 che sta arrivando, le stesse facce di prima gli stessi encomiabili Vassallo, Cravin, Moi, con le loro innumerevoli gare, le stesse “ragazze” che, beate loro, non invecchiano mai ed arrivano sempre con un sorriso a tagliare il traguardo per poi “mettersi in tiro” per la premiazione. Rivedremo tanti nostri compagni di avventura, Maurone Nervi, la Graci, la “LucianinaVentura, Piero Garbarino (nella foto) che tornerà a correre, il Fabri Fasano con la sua inimitabile azione di corsa. Rivedremo loro e tanti altri, quelli “della Solvay”, quelli “della Novese”, quelli “della Cartotecnica”, quelli “dell’ATA”, della Branca, della C.Risso, del Trionfo e tanti altri ancora di tante altre ottime società. Non so se qualche volta vedremo Stellio che si prende una giusta “pausa” dopo tanti anni e che speriamo di poter “supplire” nell’organizzazione i cui molteplici lati si vedono solo ora che ci siamo assunti in prima persona alcuni dei suoi compiti. Rivedremo anche Enrico Carminati che ancora resta “sul pezzo” in questo 2016 e bisogna dargliene merito ed averne riconoscenza. Eccoci qui, ci siamo nuovamente fatti trasportare più dai sentimenti che dalla ragione, più dal cuore che dall’agonismo. Ma il Natale appena passato ci ha lasciato tutti più buoni, credo, e dovrebbe anche averci portato, se non benessere del quale per molti non si vede l’ombra, almeno della serenità e fiducia nel prossimo, nel nostro prossimo almeno in ambito podistico che per fortuna è anni luce distante dagli interessi della politica, dai personalismi e dalle bugiarde auto esaltazioni. La Befana che sta arrivando a tutti questi dovrebbe portare una marea di carbone, ma la punizione sarebbe che non dovrebbero poterlo bruciare per salvarci almeno un po’ dall’inquinamento…finito 
Ciao Pier Marco Gallo

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