Alla soglie dei 40 anni di fatti simili ne ho sentiti diversi a partire dagli anni 80, quando ragazzino e nuotatore, vedendo in tv i colossi, anzi le mastodontiche donne della DDR che ai blocchi di partenza erano i Davide contro i Golia delle altre nazioni, con la differenza che a vincere non era il Golia biblico, ma le tedesche dell'Est che un po' Davide lo erano davvero per le sembianze fisiche. Anni dopo si saprà delle pratiche sistematiche per rendere queste ragazze "bioniche"
Il nuoto era il mio mondo e dopo la DDR arrivarono le cinesi. A Roma, nei campionati mondiali del 1994, si presentano delle "strutturatissime" atlete. Fanno man bassa di titoli, ma la loro fisicità desta, prima ancora che inizino a piovere le medaglia, non pochi sospetti. Un portentoso "brodo di tartaruga" dicevano gli allenatori (ex DDR accasati nella Terra del Dragone). Nel giro di pochi anni spariranno... per doping of course! Chi di quel gruppo non fu mai trovata positiva è stata la Jingyi Le. Un armadio a 6 ante, un viso "detonato" da un'acne sospetta, a cui mancava solo il fumo dal naso per renderla un personaggio mitologico. Le carte però dicono che era pulita. Pulita.
Un salto temporale.
Il ciclismo è lo sport che ha pagato più di tutti come immagine, solo perchè si sono fatti controlli più mirati e scrupolosi, ma i continui casi, hanno reso la corteccia dura in chi segue lo sport in tv, quasi insensibili alle positività o perlomeno senza scandalizzarsi più di tanto. In questo caso però il malcostume è generalizzato e non riferito ad una singola federazione.
Alcuni amici mi regalano il libro o quello che ne è rimasto dello scritto del Prof. Donati dove si raccontano fatti di doping nell'atletica italiana, quella dei fasti degli anni 80. "Campioni senza valore" il titolo. Altra tegola sulla genuinità dello sport, dell'Atletica Leggera in particolare con connivenze e occhi chiusi inaspettati. Donati mi sembra l'uomo giusto con cui confrontarsi per capire certe dinamiche. La decisione di allenare il marciatore altoatesino però lo rende ai miei occhi meno interessante rispetto a quanto letto nei suoi scritti e sfuma l'idea di organizzare una conferenza in provincia.
Questo excursus per spiegare come non mi stupisca l'inchiesta della Wada, l'Agenzia Mondiale antidoping, che accusa il Governo Russo e i servizi segreti di aver coperto e addirittura manipolato delle provette chiedendo un procedimento sanzionatorio alla Iaaf. Lo sport a certi livelli è business, è apparenza, uno ritorno d'immagine ed economico per il paese che si mette in mostra nel determinato sport.
Nè sorpreso, nè colto di sorpresa, quindi. Solo stufo di seguire eventi internazionali dove i podi e le classifiche vengono "aggiustate" dopo qualche mese o anno per squalifiche retrodatate. Avanti un altro. Ora è toccato alla Russia, quale sarà il prossimo sistema messo in discussione?
Foto di copertina dal web
Credo che la vicenda russa si riassuma tutta nell'attuale crisi di rapporti internazionali fra potenze, che vede nella questione del Donbass con l'Ucraina e nell'intervento russo in Siria contro l'ISIS il nocciolo del conflitto. Non si tratta di sport quindi ma di meri regolamenti di conti nell'ambito del conflitto globale fra superpotenze. Probabilmente se esistesse un minimo di serietà nei controlli si imporrebbe agli atleti di prelevare porzioni di capelli (come si fa nel controllo per l'uso di stupefacenti) e di testare nel tempo la presenza o meno di molecole sospette, scoprendo farmaci (EPO, steroidi ecc.) a distanza di 3 mesi, 6 mesi, 1 anno e oltre senza possibilità di errore. Quindi, per come la vedo io è tutta fuffa ! Esattamente come la scoperta che la Volkswagen barava sulle emissioni dei motori diesel, altrimenti Echelon (vedi lo scandalo dello spionaggio americano sulle comunicazioni fra dirigenti d'azienda e capi di stato europei), cosa ci sta a fare ?
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