domenica 20 settembre 2015

Da PIEtra a PIEtra a Simone Canepa e Claudia Marchisa

Agg.to Resoconto di Pier Marco Gallo
Da PIEtra a PIEtra sostituisce un trail di 25 km sempre a cura di Gianni Lonardo e sempre a Pietra Marazzi. Il luogo è il quartier generale in strada Bricchi sede di numerose gare di quest'anno. Leggendo i vari commenti sui social le difficoltà in questa corsa non sono mancate.
Salite molto dure, terreno pesante per la pioggia della sera precedente e addirittura le corde per alcuni tratti impegnativi. Un percorso da duri verrebbe da esclamare! Primeggiano Simone Canepa (Avis Casale) alla sua 8^ vittoria stagionale e Claudia Turbo Marchisa (Sai Frecce Bianche, nella foto di Alessandro Schiara) che bissa la vittoria di domenica scorsa a Il Giro del Morto e stacca la sua 6^ da inizio anno. Chiudono i podi Diego Scabbio (Atletica Novese) e Gigi Cabrino (Sanfront). Tra le donne Annalisa Fagnoni (Sai Frecce Bianche) e un'altra Annalisa, Mazzarello (Atletica Novese). Appuntamento a venerdì 25 con "Solo Sotto le Stelle" per una camminata (vera, nessuna gara) di 5 km tra le colline di Pietra Marazzi con cena successiva a base vino, fagioli e qualche sorpresa: volantino

20/09/2015; Da PIEtra a PIEtra, km. 11 circa; Pietra Marazzi; AICSCLASSIFICA
103 classificati
Uomini
1° Simone Canepa, Avis Casale, 48'28"
2° Diego Scabbio, Atletica Novese, 50'08"
3° Gigi Cabrino, Sanfront, 52'22"
4° Angelo Panucci, Acquirunners, 
5° Paolo Martinotti, Cartotecnica Piemontese
6° Giuseppe Prospato, Cartotecnica Piemontese
Donne
1^ Claudia Marchisa, Sai Frecce Bianche, 59'17"
2^ Annalisa Fagnoni, Sai Frecce Bianche, 1:02'50"
3^ Annalisa Mazzarello, Atletica Novese, 1:03'45"
4^ Marita Cairo, Cartotecnica Piemontese
5^ Paola Valenti, GP Solvay
(Fonte: Pier Luigi Prato)

Il racconto della corsa di Pier Marco Gallo:


DA PIETRA A MONTECASTELLO A PIETRA

Facciamo un po’ di cronaca della gara. Innanzitutto i km sono ben 11 “spaccati”. Bella mattinata direi all’inizio molto fredda. Si cerca disperatamente di far parcheggiare le auto in un ex campo di granturco dicendo che poi il terreno sarebbe asciugato (sic!). Risultato; gomme delle auto al topo del fango e non solo loro. Pazienza. Ci si iscrive e ci si chiede come sarà il percorso visto che il volantino ed il libretto parlano di collinare/asfalto…. Meno male perché di pioggia nella notte ne deve essere caduta!!! Poco prima della partenza iniziano a serpeggiare i primi dubbi e le prime ammissioni “Forse c’è  sterrato, i km sono 11.5 ed il dislivello di 300 mt. Bene penso il “su quasi 12 km 300 metri non sono poi molti!”. Si parte alle 9.30. Discesa in asfalto per 300 mt poi svolta a destra e si danza subito nello sterrato in discesa e poi dopo 1 km la prima salitella. Ad un bivio dopo con freccia posizionata un po’ in alto (anche per i più alti) molti tirano dritto invece di girare a destra. Per fortuna qualcuno grida “A destra” ed  in molti ci salviamo. Si prosegue con poco asfalto e molto sterrato. Le scarpe diventano due mattonelle piene di fango e non “tengono” più. Bisogna stare sull’erba il più possibile e non forzare con i piedi senno si rotola. Bene o male si continua, anche con una certa allegria visto la bellissima giornata. Si arriva così ad “attaccare l’8° km. Improvvisamente ci si trova a salire in un bosco con pendenze impossibili. Questa salita l’avevo gia fatta in primavera nella gara di 25 km, ma allora il terreno era asciutto. Mille metri di “incubo”, ma le gambe girano bene e quindi tutto passa in secondo piano. In certi tratti di si “arrampica” letteralmente ed in due “salite” ci sono delle corde. Meno male senno non si sarebbe riusciti a passare. Difficile, ma bello, almeno per me, sono in buona compagnia, gente più giovane e mi staccano un po’. Si esce dal bosco e finalmente quasi come in un miraggio si costeggia un campo di granturco (tagliato). Faccio un po’ di velocità ed inizio a riprendere uno ad uno i miei compagni di salita nel bosco. Mi arriva quasi addosso la “Danielina” Bertocchi, ma poi si stacca, ma è stata brava nel bosco. Verso il 10° un bello sterrato  con ghiaia in discesa. Ne riprendo un altro po’ ed affronto l’ultima salita in sterrato. Vedo il villaggio BoTanPo neppure troppo lontano, sono a 10.5 km. Le gambe girano bene e penso di prendere anche quei tre o quattro che ho davanti. Che presuntuoso! Arrivi vicino ed incontro il “Beppe” Tardito che dice che mancano 200 metri, Quei famosi 200 metri che portano all’arrivo con altre pendenze assurde. Va beh…ormai è fatta. Passo sotto gli ultimi archi che  mi sembra di stare in una serra e “correndo” taglio il traguardo. “Un’ora e 7 minuti risento dire”. Così tanto? Penso io e guardo il satellitare. “Enrico guarda che sono solo 1 ora 06’59” dico ridendo a Carminati. Finita. Sono contento bella gara e primo di categoria. Ma oggi di “vecchi” eravamo veramente pochi. A proposito complimenti a Milone, magari è partito un po’ prima, ma l’ho passato in un sentiero nel bosco che andava come un ragazzino. Qualche segnale in più ci sarebbe voluto, del fango in meno anche, ma alla fine si è felici di esserci stati e fa piacere se qualcuno ci dice che apprezza quello che si racconta. Ciao alla prossima 
Pier Marco Gallo

2 commenti:

  1. Come sempre un bellissimo resoconto di Gallo. Per me è stato un vero peccato non esserci a causa di impegni con la familia.

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  2. Grazie Luigi del commento, farà piacere a Pier Marco saperlo

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