Anche se non sono arrivate
vittorie a livello assoluto si può di
certo dire che nella domenica appena trascorsa per il podismo acquese le soddisfazioni
sono state molte ed importanti. Iniziamo dal Campionato Nazionale UISP di Cross
tenutosi a Ciriè domenica mattina ed al quale, complessivamente, hanno preso
parte più di mille atleti.
Risultato di assoluto valore per Concetta Graci dell’ATA che nella gara femminile di4.3 km ha ottenuto la 28^ posizione assoluta, su oltre 200 atlete, ed il 5° posto tra le
SF45 a soli 8 secondi dal podio. Uno dei migliori risultati a livello nazionale
dei nostri atleti. Altra prova di rilievo è stata ottenuta da Angelo Panucci
Acquirunners che a Vho di Tortona,
sempre domenica mattina, sui 16
km del “ 2° Grande Airone” Cross-Trail, ha occupato il
6° posto assoluto con il primato in categoria. Altri ottimi riscontri per
l’Acquirunners con Luca Berruti 12°, Marco Riccabone 28° Enrico Delorenzi e
Fabrizio Fasano 62° e 63°, Marco Gavioli 78° e Roberta Giacinti 144^. Per l’Ata
125° Maurizio Mondavio e 143^ Luciana Ventura all’esordio su gare di questo
chilometraggio e difficoltà. Tra fango e sterrato ben 160 classificati
all’arrivo.
Risultato di assoluto valore per Concetta Graci dell’ATA che nella gara femminile di
Sempre domenica a Casale si è
disputato il “Trofeo AVIS” su 10
km di un percorso a “piramide” con una prima parte in
relativo piano, una successiva “scalata” di circa 3 km con salita davvero
impegnativa, quindi ripida discesa sino agli ultimi 800 metri in perfetto
piano. Anche qui buone prove con il 5° posto assoluto di Achille Faranda ATA,
il 5° in categoria di Piero Garbarino SM55 acquese in forza ai Maratoneti
Genovesi. Terza piazza tra gli over 65 di Pier Marco Gallo e buonissima prova di Mauro Nervi al secondo
anno di gare e sempre in crescita, entrambi Acquiriunners. In questa gara dominio assoluto dei
portacolori della Solvay con Ilaria Bergaglio tra le donne ed Alex Zulian a
mettere in fila un lotto di atleti tra i
migliori in circolazione nelle nostre zone. Questa gara di Casale Monferrato ha
una particolare valenza in quanto si sviluppa in un territorio duramente
colpito dalla “brutalità” di uno sviluppo industriale che ha lasciato e sembra
ancora lasciare l’uomo in fondo alle cose da tutelare. Tanti applausi e tanti
discorsi prima di una cerimonia di premiazione che, forse, si è troppo ritardata, ma che, comunque ha
lasciato in ogni atleta presente la sensazione di essere parte di un qualcosa
che sa di bello e pulito e che tale bisogna continuare a mantenere. Un discorso
a parte per “il nostro” Fausto Deandrea che ha speso tempo ed energie per una
gara che sente “sua” ed al quale credo debba andare un grande “grazie” da parte
di tutto il movimento podistico.
Guardandoci intorno ci siamo imbattuti nella mezza di
Vercelli. Un vero disastro stando ai commenti dei presenti, ma soprattutto la
dimostrazione che nulla si può inventare e nulla si può fare a cuor leggero.
“Organizzo una Mezza”. Facile a dirsi ma
meno facile da realizzare se non si programma per bene la cosa, punto
per punto, esigenza per esigenza, tassello per tassello. Una brutta figura non
penalizza solo chi la fa, quindi gli organizzatori, ma anche tutta quanta
l’immagine del mondo podistico di una parte della nostra regione e questo deve
assolutamente essere evitato. Abbiamo visto “sparare” dei tempi da keniano in
atleti che su questa distanza da sempre
viaggiano a cavallo delle 2 ore 2. Trasporto motorizzato, salto di percorso o
errore involontario? Chi può risponderci se non il diretto interessato. Fa bene
chi afferma che chi organizza una gara dovrebbe essere in possesso di una
specie di “patentino” che gliene dia
titolo. Siamo perfettamente d’accordo, ma va anche rilevato che i Giudici di
Gara oltre ad essere i “notai” degli arrivi, avrebbero anche il compito di
informarsi presso gli organizzatori se tutto quanto si doveva fare è stato
fatto ad iniziare dal medico, dal percorso di gara e dai ristori, tutte cose
che in questa Mezza hanno davvero lasciato a desiderare. Ma siccome dagli
errori, da tutti gli errori e di tutti si deve prendere il giusto insegnamento
la mia proposta è quella che Vercelli riorganizzi il prossimo anno la sua
“Mezza” e faccia vedere quali sono le
sue capacità organizzative. Non farlo sarebbe oltre che una grave ammissione di
incapacità, anche la prova che, forse si è pensato più alla borsa che alla
gara. Allora cari organizzatori, la rifacciamo? Io sarò in prima fila al via.
Ciao ed alla prossima.
Pier
Marco Gallo
Grazie Pier Marco per la citazione e per la tua analisi su fb ha scatenato qualche discussione..
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