A PIETRA MARAZZI
POCHI MA BUONI ED OTTIMI GLI OVER 60 ACQUESI
A Pietra Marazzi in una domenica
mattina preceduta da un sabato fotocopia di quello nevoso della settimana
precedente, si è comunque disputata la gara in un clima più autunnale che
invernale.
Il percorso, al fine di evitare tratti sterrati troppo pericolosi per gli atleti, è stato accorciato di un paio di km e trasferito in buona parte su asfalto, ricalcando sia una parte del “Giro del Morto” che della “Mezza conla Gobba ”.. Non sono mancate
comunque le difficoltà per le lunghe ed impegnative salite e gli sterrati in pochi tratti, fortunatamente,
a prova di equilibrismo. In una
mattinata piovigginosa, ma non gelida in
circa 60 si sono presentati al via affrontando subito una ripida discesa su
asfalto. A prevalere tra gli uomini con largo margine Davide Elli Vittorio
Alfieri Asti che ha chiuso la sua fatica sui 10.3 km , in 40’51”. Gara
più combattuta tra le donne con successo di Cinzia Cornaglia Solvay 52’18”,
insidiata dall’ottima Daniela Bertocchi Atl Novese staccata alla fine di una
quindicina di secondi. Ma tutti i presenti meritano un plauso per aver creduto
nella possibilità che la gara si disputasse e, nel contempo, per aver creato
davvero un bel clima di calore ed amicizia. Ottima l’assistenza sul percorso
con incroci ben presidiati e presenza di personale su tutto il tracciato. Due ottime performance
per i nostri Over 60 che con Pier Marco Gallo SM65 Acquirunners e Maurizio Mondavio SM60 ATA, hanno ottenuto
la prima e seconda piazza in categoria. Fausto Testa ATA “al solito” è arrivato
in ritardo e si è visto costretto ad una rincorsa che non lo ha portato oltre
la 21^ piazza, ma comunque bravo per la tenacia. Quella di Pietra è gara certamente meritevole di un maggior
numero di presenze ma sicuramente danneggiata dal maltempo e dalla concomitanza
di alcune gare in Liguria. Altra prestazione di rilievo da segnalare è quella
di Concetta Graci ATA che, sobbarcandosi un non
indifferente chilometraggio, è andata a gareggiare a Pinerolo nel “3°
Cross della Pace” ottenendo sui 4
km . chiusi con il tempo di 21’32”, un lusinghiero 19°
posto e sesta in categoria su un lotto di una ottantina di avversarie. Terminata la cronaca o per lo
meno qualche nostra personale considerazione ci piace ritornare su due
argomenti che sono stati sollevati la scorsa settimana: il cronometraggio e la
partecipazione a gare anche fuori provincia o regione. In merito al
cronometraggio è bene chiarire alcune cose. Prima di tutto la rilevazione del
tempo da parte di Giudici di Gara ha tutti i crismi dell’ufficialità anche in
assenza di “cronometristi professionisti”. Un po’ di pratica nelle gare magari
più lunghe e meno partecipate serve a “rodare” un buon meccanismo di
rilevazione e, da almeno tre anni a questa parte in tutte le gare UISP i tempi
vengono rilevati senza che vi siano mai state lamentele. Crediamo, senza tema
di venire smentiti che, vedere accanto al proprio nome anche il tempo sia un
motivo in più per gareggiare e
raffrontare il nostro con i tempi degli altri atleti. Nelle gare
nostrane su strada il tempo si rileva al secondo e quindi non sono necessari
particolari “marchingegni” per farlo, basta un buon cronometro con un display dai numeri “grossi”. Riguardo al
secondo “quesito”, sollevato giustamente la scorsa settimana su “Bio Correndo”,
è oggettivamente giusto andare a “vedere” le gare degli altri ed andare a
confrontarci con avversari che poco o nulla si conoscono. Il fatto è che, lo
crediamo, subentra sia la pigrizia che la poca coesione tra gli atleti di molti
gruppi. A volte non ci si parla e questo è un male ed a volte si pensa “se vado
là ci sono quelli forti e non vado a premi” altra cosa non assolutamente
positiva. Ma è così, purtroppo. Magari si va a fare la Maratona di Malta o si
corre a centinaia di km da “casa”, ma non si pensa di partecipare a qualche
gara in Liguria, in Lombardia o nel nord Piemonte. Non crediamo neppure che sia
una questione di soldi perchè in quattro le spese si riducono di molto. Magari una volta si va, la gara ci piace
e si pensa di ritornare anche l’anno successivo, poi , con il passare dei mesi,
l’entusiasmo si perde ed a quella bella gara non ci si pensa più. Bisognerebbe
davvero “raccogliere le forze”, selezionare qualche gara che si sa bella,
importante e partecipata e poi andarci, sarebbe anche un modo di verificare
cosa fanno gli altri, come si organizzano, come premiano, come accolgono gli
atleti, cosa si spende e cosa ci danno. Si riuscirà a fare tutto questo?
Personalmente ho dei dubbi, perchè anche
sulle “gare” siamo tutti, chi più chi meno, un po’ “mammoni”….ciao alla
prossima.
Il percorso, al fine di evitare tratti sterrati troppo pericolosi per gli atleti, è stato accorciato di un paio di km e trasferito in buona parte su asfalto, ricalcando sia una parte del “Giro del Morto” che della “Mezza con
Pier Marco Gallo
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