E' notizia di poche ore fa della negatività al Tor des Geants, il trail di 330 km disputato in Val d'Aosta a settembre, dei primi otto atleti classificati che sono stati sottoposti al prelievo delle urine: Notizia Ansa. Se dapprima ho tirato un sospiro di sollievo, in un secondo momento leggendo i commenti sul web mi sono chiuso a riccio. I toni entusiastici di alcuni mi hanno fatto riflettere.
Come si può gioire per un qualcosa che dovrebbe essere la norma? E soprattutto, come si fa a sostenere che un controllo su 8 persone possa zittire il chiacchiericcio sugli ultratrailer? Il mondo del trail, dell'ultratrail non può essere considerata un'isola felice tout court. Con le letture del Prof. Donati e la continua consultazione del sito del Coni dedicato all'Antidoping non considero che ci siano sport immuni dal doping perchè non è lo sport che incide sulla pratica dopante, ma la mente fuorviata della singola persona. Ben vengano atleti che vincono senza l'aiuto esterno della chimica illecita, ma ormai i casi in cui ci si è dovuti ricredere sui campioni dei più svariati sport sono talmente tanti che fatico ad entusiasmarmi per le "grandi" vittorie. Onore e gloria a Franco Collè (foto di copertina tratta dalla pagina dell'Ansa) e a Emilie Lecomte vincitori del Tor 2014, ma per le gesta sportive e non perchè risultati negativi!
Nel frattempo il Coni implacabilmente aggiorna la sua pagina e qui riporto solo i podisti:
Deferita Veronica Pennavaria (Atletica Noto classe 1969) per essersi RIFIUTATA! di effettuare il controllo antidoping al termine di una corsa del 6 luglio 2014: Deferimento Pennavaria
Deferito Corrado Cultrera (Atletica Noto classe 1959) per aver aiutato Veronica Pennavaria nel tentativo di sottrarsi al controllo antidoping del 6 luglio 2014: Deferimento Cultrera
Confermata la positività di Maria Sgromo (Atletica Bresca 50 classe 1975) riscontrata in un meeting master internazionale in Turchia: Conferma controanalisi Sgromo
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