Da PIEtra a PIEtra sostituisce un trail di 25 km sempre a cura di Gianni Lonardo e sempre a Pietra Marazzi. Il luogo è il quartier generale in strada Bricchi sede di numerose gare di quest'anno. Leggendo i vari commenti sui social le difficoltà in questa corsa non sono mancate.
Salite molto dure, terreno pesante per la pioggia della sera precedente e addirittura le corde per alcuni tratti impegnativi. Un percorso da duri verrebbe da esclamare! Primeggiano Simone Canepa (Avis Casale) alla sua 8^ vittoria stagionale e Claudia Turbo Marchisa (Sai Frecce Bianche, nella foto di Alessandro Schiara) che bissa la vittoria di domenica scorsa a Il Giro del Morto e stacca la sua 6^ da inizio anno. Chiudono i podi Diego Scabbio (Atletica Novese) e Gigi Cabrino (Sanfront). Tra le donne Annalisa Fagnoni (Sai Frecce Bianche) e un'altra Annalisa, Mazzarello (Atletica Novese). Appuntamento a venerdì 25 con "Solo Sotto le Stelle" per una camminata (vera, nessuna gara) di 5 km tra le colline di Pietra Marazzi con cena successiva a base vino, fagioli e qualche sorpresa: volantino
20/09/2015; Da PIEtra a PIEtra, km. 11 circa; Pietra Marazzi; AICS; CLASSIFICA
103 classificati
Uomini
1° Simone Canepa, Avis Casale, 48'28"
2° Diego Scabbio, Atletica Novese, 50'08"
3° Gigi Cabrino, Sanfront, 52'22"
4° Angelo Panucci, Acquirunners,
5° Paolo Martinotti, Cartotecnica Piemontese
6° Giuseppe Prospato, Cartotecnica Piemontese
Donne
1^ Claudia Marchisa, Sai Frecce Bianche, 59'17"
2^ Annalisa Fagnoni, Sai Frecce Bianche, 1:02'50"
3^ Annalisa Mazzarello, Atletica Novese, 1:03'45"
4^ Marita Cairo, Cartotecnica Piemontese
5^ Paola Valenti, GP Solvay
(Fonte: Pier Luigi Prato)
Il racconto della corsa di Pier Marco Gallo:
DA PIETRA A MONTECASTELLO A PIETRA
Facciamo un po’ di cronaca della
gara. Innanzitutto i km sono ben 11 “spaccati”. Bella mattinata direi
all’inizio molto fredda. Si cerca disperatamente di far parcheggiare le auto in
un ex campo di granturco dicendo che poi il terreno sarebbe asciugato (sic!).
Risultato; gomme delle auto al topo del fango e non solo loro. Pazienza. Ci si
iscrive e ci si chiede come sarà il percorso visto che il volantino ed il
libretto parlano di collinare/asfalto…. Meno male perché di pioggia nella notte
ne deve essere caduta!!! Poco prima della partenza iniziano a serpeggiare i
primi dubbi e le prime ammissioni “Forse c’è
sterrato, i km sono 11.5 ed il dislivello di 300 mt. Bene penso il “su
quasi 12 km
300 metri
non sono poi molti!”. Si parte alle 9.30. Discesa in asfalto per 300 mt poi
svolta a destra e si danza subito nello sterrato in discesa e poi dopo 1 km la prima salitella. Ad un
bivio dopo con freccia posizionata un po’ in alto (anche per i più alti) molti
tirano dritto invece di girare a destra. Per fortuna qualcuno grida “A destra”
ed in molti ci salviamo. Si prosegue con
poco asfalto e molto sterrato. Le scarpe diventano due mattonelle piene di
fango e non “tengono” più. Bisogna stare sull’erba il più possibile e non
forzare con i piedi senno si rotola. Bene o male si continua, anche con una
certa allegria visto la bellissima giornata. Si arriva così ad “attaccare l’8°
km. Improvvisamente ci si trova a salire in un bosco con pendenze impossibili.
Questa salita l’avevo gia fatta in primavera nella gara di 25 km , ma allora il terreno
era asciutto. Mille metri di “incubo”, ma le gambe girano bene e quindi tutto
passa in secondo piano. In certi tratti di si “arrampica” letteralmente ed in
due “salite” ci sono delle corde. Meno male senno non si sarebbe riusciti a
passare. Difficile, ma bello, almeno per me, sono in buona compagnia, gente più
giovane e mi staccano un po’. Si esce dal bosco e finalmente quasi come in un
miraggio si costeggia un campo di granturco (tagliato). Faccio un po’ di
velocità ed inizio a riprendere uno ad uno i miei compagni di salita nel bosco.
Mi arriva quasi addosso la “Danielina” Bertocchi, ma poi si stacca, ma è stata
brava nel bosco. Verso il 10° un bello sterrato
con ghiaia in discesa. Ne riprendo un altro po’ ed affronto l’ultima
salita in sterrato. Vedo il villaggio BoTanPo neppure troppo lontano, sono a 10.5 km . Le gambe girano
bene e penso di prendere anche quei tre o quattro che ho davanti. Che
presuntuoso! Arrivi vicino ed incontro il “Beppe” Tardito che dice che mancano 200 metri , Quei famosi 200 metri che portano
all’arrivo con altre pendenze assurde. Va beh…ormai è fatta. Passo sotto gli
ultimi archi che mi sembra di stare in
una serra e “correndo” taglio il traguardo. “Un’ora e 7 minuti risento dire”.
Così tanto? Penso io e guardo il satellitare. “Enrico guarda che sono solo 1
ora 06’59” dico ridendo a Carminati. Finita. Sono contento bella gara e primo
di categoria. Ma oggi di “vecchi” eravamo veramente pochi. A proposito
complimenti a Milone, magari è partito un po’ prima, ma l’ho passato in un
sentiero nel bosco che andava come un ragazzino. Qualche segnale in più ci
sarebbe voluto, del fango in meno anche, ma alla fine si è felici di esserci
stati e fa piacere se qualcuno ci dice che apprezza quello che si racconta.
Ciao alla prossima
Pier Marco Gallo
Come sempre un bellissimo resoconto di Gallo. Per me è stato un vero peccato non esserci a causa di impegni con la familia.
RispondiEliminaGrazie Luigi del commento, farà piacere a Pier Marco saperlo
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